Forse non ci hai mai pensato, ma ricostruire il tuo albero genealogico è uno strumento utile a conoscersi meglio e affrontare la vita con più libertà.
In origine, la ricostruzione della genealogia familiare, era una pratica in uso nelle famiglie di discendenza nobile per ricordare agli altri e se stessi, la grandiosità del passato e dimostrare la “purezza” della stirpe.
Nell’attualità è sempre più raro che le famiglie conservino la storia del passato e la maggior parte delle persone non va oltre la memoria dei bisnonni, ma si tratta di una pratica che vale la pena riscoprire.
Se ricostruisci il tuo albero genealogico, infatti, potreste scoprire informazioni molto utili per conoscere voi stessi.
Frase latina: “nosce te ipusum” o “conosci te stesso” che traduce il greco γνῶϑι σεαυτόν, è uno degli apoftegmi attribuiti ai Sette Sapienti, che, inciso sul frontone del tempio di Apollo in Delfi, esortava gli uomini al riconoscimento della propria condizione e limitatezza umana.
Socrate ne fece la sua massima preferita, interpretandola come un invito a considerare i limiti della conoscenza umana prima di procedere nella via del sapere e quindi della virtù. Ecco, questo grazie alla ricostruzione dell’albero genealogico, assume ancora maggior valore, perchè noi siamo il risultato di una atavica e ininterrotta catena che ci collega al nostro essere più profondo, con il nostro se.
«Nessuno esiste da solo, nessuno vive da solo. Tutti siamo ciò che siamo perché altri furono ciò che furono» ha detto infatti l regista spagnolo Julio Medem, il cui ultimo film si intitola appunto L’albero del sangue (2018).